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Le pagelle di Antoine Petitpaul

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Orange11 - San Marino 3-3

 

Del Vecchio Pietro, voto 6 - DELUSO

 

Dopo la sciagurata prestazione in quel di Grugliasco della scorsa settimana torna a difendere i pali Orange in casa, convinto di passare un sabato pomeriggio tranquillo contro gli ultimi in classifica e orgoglioso di essere riuscito a svangarsi la visita di routine all'Ikea ma quando si accorge che la musica è sempre la stessa  e subisce il goal dello 0-1 capisce che forse sarebbe stato meglio ascoltare la moglie e dedicarsi alla full immersion in terra di Svezia tanto che a fine primo tempo "saluta tutti e se ne va".

 

 

Spennati Paolo, voto 6 - SCOLARETTO

 

Il voto è la media matematica tra la grande parata sulla punizione scagliata dal centrocampista avversario, l'atteggiamento ancora troppo incerto e insicuro in alcune situazioni di gioco e l'odioso elastico per capelli che porta in testa.

Entra nella seconda frazione di gioco ma al posto di aggredire la partita come dovrebbe fare un portiere con la sua stazza e le sue potenzialità si dimostra timido come al primo giorno di scuola, peccato capitale se ti trovi a giocare contro avversari che hanno partecipato come dissidenti alla Rivoluzione Francese e hanno sul comodino un selfie con Napoleone e Churchill al Comunale di Waterloo.

 

 

Gattari Daniele, voto 6,5 - BUON SAMARITANO

 

Partita dopo partita comincia a prendere fiducia e ad aggredire lo spazio sulla sua fascia di competenza, la destra.

Nel secondo tempo passa a fare il centrale e non se la cava male mettendo a disposizione la solita generosità anche nei confronti degli avversari in occasione del goal beffa nel finale.

 

 

Di Viesto Marcello, voto 6 - DERUBATO

 

Dopo quello che gli è successo in settimana è convinto di arrivare in campo e spaccare il mondo ma quando viene richiamato dall'arbitro negli spogliatoi per fare l'appello scivola come un salame rischiando l'osso sacro.

Il segnale è di quelli che non si possono ignorare e gioca tutta la partita col terrore che un meteorite possa colpirlo sul naso da un momento all'altro.

 

 

Fusco Michele, voto 6,5 - MAGAZZINIERE

 

Partita in sofferenza soprattutto nella prima parte quando mette in mostra difficoltà evidenti nel contenere le poche iniziative avversarie.

Come ormai d'abitudine registra le distanze e le coperture col passare dei minuti fino a quando Mister Fillia lo cambia con Sardelli per cercare di vincere il match.

Mezzo voto in più per aver portato le tute nuove con l'80% di taglie sbagliate.

 

 

John Sardelli, voto 6,5 - CROCE E DELIZIA

 

Arriva al campo col solito fare da pagliaccio tamarro e con una strafottenza degna della Regina Elisabetta quando sa che vengono i nipoti a cena.

Entra in partita al posto di Fusco e fa vedere subito un colpo di tacco volante che se si fosse insaccato avrebbe rappresentato l'Apocalisse per tutti i compagni di squadra che trattengono il fiato per un momento ed esplodono di gioia quando si accorgono che il pallone termina fuori.

Mette in mezzo un bell'assist per Bertello ma si dimostra immaturo quando nel finale, al posto di prendere tempo e congelare il gioco, cerca insistentemente il dribbling e la giocata fine a se stessa.

 

 

De Rinaldis Davide, voto 6 - BABYSITTER

 

Contiene bene le avanzate avversarie ma è ancora lento nel comprendere che ogni volta che prova a spingere un po' di più sulla propria fascia di competenza Di Viesto e Fusco si distraggono e le loro chiusura arrivano sempre in ritardo come Balotelli agli allenamenti.

Quando se ne accorge cerca di rimanere più abbottonato e riprende a fare da balia ai due centrali in maglia arancio.

 

 

Lagrasta Roberto, voto 6 - SCASSINATORE

 

Dopo pochi minuti da mezz'ala il Mister decide di tornare al modulo con i 4 centrocampisti in linea con lui che va a fare l'esterno alto a destra.

Dialoga bene con Gattari cercando la combinazione per mandarlo in porta e quella della cassaforte di casa Di Viesto ma quando capisce che senza l'intervento di Fusco non si va da nessuna parte rinuncia e torna a pensare a quello che sta succedendo sul rettangolo verde.

 

 

Zarcone Antonio, voto 6,5 - BABBO NATALE

 

Ormai tornato su livelli altissimi non si smentisce anche in questa gara dove trova anche il tempo, tra un cannolo alla ricotta e un intervento killer col piede a martello, di trasformare con la solita freddezza un calcio di rigore.

In mezzo al campo fa tanta legna ma più che a imbastire la manovra preferisce imbastire la tavola per il Cenone di Natale.

 

 

Fabrizio Peluso, voto 6 - ESTROSO

 

Finalmente riesce a entrare e incidere sulla gara anche a partita in corso.

Durante la fase di riscaldamento Trilli gli insegna un paio di finte di corpo e una manciata di "tricks" malriusciti con la spalla, lui trattiene a stento il vomito e appena chiamato in causa si piazza tra le linee di centrocampo e attacco pronto a colpire col suo ciuffo a foglia morta.

 

 

Fabbris Fabio, voto 7 - ROBOCOP

 

Dopo la prestazione sotto tono di due settimane fa e la gara saltata causa infortunio torna a spaccare femori a centrocampo.

Inizia piazzandosi sulla trequarti avversaria ma quando il Mister capisce che ne sta limitando il potenziale lo arretra sulla linea dei centrocampisti dove riesce a costruire sempre qualcosa di buono e a rompere qualche osso sacro ai mediani del San Marino.

Si sblocca anche in zona goal realizzando la rete del momentaneo 2-1 per i padroni di casa nel secondo tempo.

 

 

Gattari Roberto, voto 6 - MESSNER

 

Il "George Clooney delle Alpi" è protagonista della solita gara di quantità sulla corsia sinistra.

Per 20 minuti buoni tiene a fatica le avanzate del dirimpettaio con la gamba bionica poi si accorge di avere almeno 15 anni in meno e decide che è arrivato il momento di affondare negli squarci della difesa avversaria.

Il fatto che si ostini ad indossare gli scarponi da trekking sotto la tuta da gioco gli fa scendere il voto di 0,5.

 

 

Di Giacomo Luca, voto 6 - CONFUSO

 

Il motorino orange comincia la gara in posizione avanzata ad ispirare le droghe leggere di Bertello.

Non riesce a dare il suo contributo in zona goal e con l'ingresso di Sardelli in campo il Mister lo ridisegna terzino destro di spinta, lui accetta senza fiatare ma dopo l'ennesimo cambio di ruolo va in crisi d'identità e si rivolge all'anagrafe per chiarimenti sul suo albero genealogico.

Commovente il ringraziamento nei confronti di Fusco che lo sostituisce con Basanic proprio mentre si trova nell'estremità opposta del campo costringendolo a esalare l'ultimo respiro sulla linea di bordo campo.

 

 

Lorenzo Basanic, voto 6 - GABBATO

 

Riesce a farsi scippare i parastinchi da i componenti di una squadra d'oratorio ultima in classifica e non ha nemmeno il coraggio di andare a chiedere spiegazioni.

Il torto subito però lo carica a bestia e quando viene chiamato in causa si presenta in campo cattivo con la stessa cattiveria dell'Orso Balù ne "Il Libro della Jungla".

Prestazione comunque piuttosto ordinata ma da lui ci si aspetta di più.

 

Bertello Glauco, voto 7 - BOMBER 2 - IL RITORNO

 

Dopo gli schiaffoni e gli insulti ricevuti ad opera di Fusco e le continue insufficienze nelle pagelle precedenti decide che è ora di cambiare registro e tornare a grigliare.

Ottima partita del centravanti orange che disputa un buon primo tempo infilando la retroguardia avversaria e creando spazi in avanti per i compagni; nel secondo tempo ritrova finalmente la via del goal scaricando in porta un pallone tanto facile quanto importante per il morale.

 

 

Dello Spedale Matraxhia Pietro, voto 6 - CRISANTEMI

 

Ottima la prima frazione di gioco dove, nel ruolo di guardalinee, non sbaglia nemmeno una sbandierata.

Nel finale sostituisce Bertello cercando di allungare la squadra ma ogni volta che un pallone passa dalle sue parti l'unica cosa ad allungarsi è la lista degli insulti da parte dei compagni.

Entra lui e dal vantaggio di 3-1 si passa al 3-3.

 

 

Mister Fabrizio Fillia, voto 8 - BRAVEHEART

 

La consegna ufficiale del giaccone nuovo non poteva che portare alla nomina ufficiale di "Il Nuovo Mazzone" e di conseguenza ad una carica agonistica decisamente eccessiva per la categoria che allena.

Inizia col rombo ma dopo pochi minuti decide di "appiattire" il centrocampo per occupare meglio il campo e far rientrare Fabbris nella zona nevralgica, mossa azzeccata che consente alla squadra di tirar su la schiena e attaccare con più certezze e meno timori.

Viene allontanato dal permalosissimo direttore di gara a seguito di frasi ingiuriose nei suoi confronti quali "Ma cosaaaa?" e "Non corra sennò si stanca" ma anche dai margini del terreno di gioco le sue grida e i suoi incitamenti si fanno sentire.

 

 

 

Orange11 - Atletico Juvarra  1 - 1

 

Pietro Del Vecchio, voto 6 - MARLON BLANDO

 

Al ritorno nello stadio di casa si presenta in pantofole e col telecomando in mano.

In pieno stile "Il Padrino" lascia agli altri il lavoro sporco e si limita a riguardare l'ultima puntata di Pechino Express fino a quando l'attaccante avversario, indispettito dalla sua indifferenza, cerca di colpirlo calciandogli il pallone addosso ma il portierone orange è in stato di grazia e con un abile balzo evita la cannonata concedendo la rete ma non perdendosi nemmeno i consigli per gli acquisti.

 

Daniele Gattari, voto 6 - PIRATA

 

La solita prestazione ordinata da terzino destro d'altri tempi: cerca di proporsi per partecipare alla fase offensiva ma ottiene lo stesso successo di quando Gianna Nannini si propose per partecipare a Miss Italia.

Ecco la sua reazione quando mister Fillia prova a spiegargli che sul goal subito ha una grossa responsabilità, buona visione:

https://www.youtube.com/watch?v=GYBemBu7GVc

 

Luca Di Giacomo, voto 6 - MUTILATO

 

Stavolta inizia in panchina e capisce subito che prima arriverà il suo ingresso in campo prima potrà risparmiarsi di sentire gli sproloqui di Capitan Di Viesto e questo lo fa sembrare ancora più volitivo agli occhi del mister.

Nel secondo tempo finalmente potrebbe tornare a far garrire al vento l'orribile codino se non fosse che nella notte precedente alla gara una retata dei Nas glielo avesse furtivamente tagliato, sequestrato e dichiarato dannoso per la razza umana.

 

Gabriel Lyons, voto 6,5 - CASTRATO

 

Il piglio è sempre lo stesso: quello del difensore centrale sicuro di sè che non permetterà a nessuno di passare dalle sue parti senza almeno una palpatina fugace.

Lyons già suda (e non poco) freddo quando ha come compagno di reparto Di Viesto, quando si accorge che gli tocca addirittura Fusco cominciano ad assalirlo i tremori e nonostante la dose massiccia di ansiolitici sciolti nella borraccia si vede costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un problema muscolare.

 

Marcello Di Viesto, voto 7,5 - SUOCERA

 

Non risparmia le polemiche per la sua esclusione dall'11 titolare e va in panchina sbottando e assillando i compagni con chiacchiere da bar che non interessano nemmeno al vecchietto del terzo piano vedovo e che darebbe in un amen metà dell'ultimo rene rimasto per essere calcolato da un altro essere umano che non sia Massimo Giletti la domenica durante l'Arena.

Da bravo capitano sa farsi trovare pronto quando il mister lo chiama per sostituire l'infortunato Lyons ma appena l'arbitro si rende conto che si è appena ricomposta la coppia di centrali con Fusco decide di fischiare la fine del match, un gesto di grazia apprezzabile nei confronti dei pochi e infreddoliti tifosi sugli spalti.

 

Michele Fusco, voto 6,5 - LE ROI MICHELE

 

Dopo i fatti incresciosi di una settimana fa il "Paolo Montero del Settimese" torna in campo da titolare con un piglio da leader e un coltello a serramanico nel calzettone sinistro.

Nonostante i primi minuti dove fatica, assieme ai compagni di reparto a contenere la tecnica degli avanti avversari, riesce a riprendersi col passare dei minuti e a sfoderare una prestazione solida e convincente che gli permette anche di rifilare una Vespa del '60 al n°11 avversario con tanto di passaggio di proprietà effettuato durante il Time Out.

La chiusura di tacco, elegante e necessaria come Loredana Bertè ad ogni sacrosantissimo Festival di Sanremo, e il fatto che mi abbia procurato un borsone e una tuta (seppur diversa dal resto della squadra) gli fa alzare il voto di mezzo punto.

 

Davide De Rinaldis, voto 6 - SE SCAPPI TI STENDO

 

Comincia il match insolitamente timido e meno incazzuso del solito.

L'esterno avversario di sua competenza lo manda al bar ad ogni giocata e come se non bastasse riesce a tenergli testa anche nel corpo a corpo ma all'ennesima finta di sopracciglio scatta l'ignoranza e comincia a calciare qualsiasi cosa si muova nel raggio di 1 metro.

Nel secondo tempo prende meglio le misure e riesce a reggere la forza d'urto avversaria senza però mai affacciarsi troppo nella metà campo dello Juvarra.

 

Fabio Fabbris, voto 5.5 - MESTRUATO

 

Solita partita col mitra in mano per il centrocampista in maglia arancio ma per la prima volta in stagione non riesce ad abbinare la qualità alla tanta, forse troppa quantità in mezzo al campo.

Gli avversari troppo spesso lo saltano e dopo il terzo pallone non recuperato lui decide di indossare il passamontagna e legnare alla cieca sperando di passare inosservato dal direttore di gara.

Oltre a darne ne prende anche tante e dopo l'ennesima randellata da dietro mister Fillia decide di "espellerlo" prima dell'arbitro e lo sostituisce con Peluso.

 

Fabrizio Peluso, voto 6 - PAPPONE

 

Si fa apprezzare dai compagni più per i numeri di telefono delle luride con cui ha passato il venerdì sera che per i passaggi illuminanti sul terreno di gioco ma ognuno ha le sue peculiarità e lui è sicuramente uno implacabile sotto porca. Entra nel secondo tempo e anche se non riesce a lasciare il segno come vorrebbe sul match strappa comunque un'onesta sufficienza.

 

Antonio Zarcone, voto 7 - MESSICO E NUVOLE

 

Il mediano tuttofare di mister Fillia torna dopo la squalifica e lo fa col piglio di chi vuole decidere la partita a suon di colpi di lupara. Si fa sentire in mezzo al campo cercando di imbastire qualche trama di gioco interessante ma i suoi tentativi risultano vani fino a quando raccoglie un lancio dalle retrovie e, inserendosi in area come Borriello farebbe in discoteca, cerca e trova il colpo sotto riuscendo nel sombrero al portiere per poi insaccare il pari orange.

 

Roberto Lagrasta, voto 6 - GESSATO

 

Entra in campo determinato a spaccare la partita con il suo solito gioco elegante e con il classico atteggiamento di chi davanti al panino dallo zozzo non si fa mai mancare l'aggiuntina di maionese, scarafaggi e unghie nere.

Nonostante i soliti ettolitri di Red Bull ingurgitati durante la rifinitura non riesce mai a cambiare passo come vorrebbe ed è costretto ad uscire nel secondo tempo senza aver lasciato la firma.

 

Daniele Cammalleri, voto 6 - WILLIAM WALLACE

 

Entra a partita in corso per dar peso all'attacco e sfruttare la superiorità numerica e riesce spesso e volentieri a portarsi via l'uomo con la scusa di avere roba buona a prezzi ragionevoli.

Saluta con simpatia il compagno Sardelli che per due volte non lo vede libero a centro area pronto a concludere a botta sicura apostrofandolo con i testi delle maledizioni celtiche che ha tatuate sui quadricipiti.

 

Roberto Gattari, voto 6,5 - TIRCHIO

 

Mentre gli altri suoi compagni sonnecchiano e gigioneggiano allegramente in mezzo al campo a lui tocca sgobbare soprattutto nella prima frazione di gioco quando aiuta Davide De Rinaldis a farsi ubriacare dal numero 11 dello Juvarra in scarpe giallo limone.

La volontà e la voglia di non mollare un millimetro sono evidenti ma il fatto di festeggiare i 100 caps in maglia arancio senza nemmeno un vassoio di salatini ai wurstel e una cochina gli costa mezzo voto.

 

Luca De Rinaldis, voto 5,5 - RIMANDATO

 

Dopo essere stato deriso da mezza squadra per la calzamaglia esibita nell'ultimo match capisce che l'altra mezza non l'ha deriso solo perché ha orientamenti omosessuali quindi decide di togliersi la tutina e mettersi un pantaloncino normale come un uomo che si rispetti.

Troppo evanescente in fase offensiva, non riesce mai a trovare l'appoggio e il corridoio giusto per avviare un contrattacco degno di questo nome e il fatto che i compagni lo servano poco non aiuta.

 

John Cristopher Sardelli, voto 6,5 - PAMPERS

 

Un tempo senza di lui serve ai compagni per riposare il cervello e prepararsi psicologicamente ad una seconda frazione di gioco di smadonnamenti a caso.Parte nel secondo tempo con la specialità della casa: la lamentela a girare. E' a tratti irresistibile per gli avversari e a tratti irritante per i colleghi ma quando crea superiorità numerica col dribbling come per due volte allo scadere, la difesa in maglia biancazzurra è costretta a cambiare il pannolino.

 

Glauco Bertello, voto 5,5 - INVOLUTO

 

Da quando faccio le pagelle ci fosse stata una volta che l'abbia inzaccherata alle spalle del portiere ma quanto le aspettative sono così alte vuol dire che il valore del giocatore è di quelli importanti e quando vengono disattese si va incontro a insufficienze a nastro.

Per la verità inizia anche bene quando dopo pochi minuti costringe il terzino avversario a buttarlo a terra come un asso di briscola rimediando una sanguinosa ammonizione ma di lì in poi fa poco rispetto a quello che potrebbe.

 

Michele Potenza, voto 5 - BRAVO RAGAZZO

 

Poteva essere un 6 ma non valorizzare le flautolenze di un Matraxhia ispiratissimo, anzi, espiratissimo in panchina gli costa caro. Nemmeno un accenno di bestemmia quando mister Fillia sceglie Di Viesto e non lui per sostituire l'infortunato Lyons è la goccia che fa traboccare il vaso e che gli costa un voto in pagella.

Cerca di recuperare nel finale quando porta il 7 avversario, infortunatosi alla coscia, a dire che era uscito per "uno strappo precauzionale".

 

Pietro Dello Spedale Matraxhia, voto 8 – GENIO INCOMPRESO

 

E' amico del mister, ha fatto il compleanno il giorno prima, lo stesso mister si è complimentato con lui per la buona prestazione nell'ultima gara e poi non lo mette in campo nemmeno per un minuto?

Il guarda linee più tecnico del Tavoliere polemizza a suon di puzzette in panchina fermentate dopo una serata molesta dove il luppolo l'ha fatta da padrona.

 

Mister Fabrizio Fillia, voto 5,5 - DIETRO LA LAVAGNA

 

Quando inizia il match e si accorge che in panchina ha più criminali che in campo capisce che presto ci sarà bisogno di svuotare le prigioni.

Al terzo fuorigioco inesistente comincia a insultare l'arbitro reo di non vedere a distanza di 30 metri e di non capire nulla di calcio salvo poi essere catechizzato e zittito dallo stesso tenero vecchietto a fine match.

Nonostante la girandola di cambi nel secondo tempo e le buone trame di gioco dei suoi non riesce a convertire la mosse tattiche in reti nonostante la superiorità numerica.

 

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Sampigandia-Orange11 0-1

 

Pietro Del Vecchio, voto 6.5 - INTERMITTENTE

Alterna parate complicate in situazione difficili da leggere a momenti di buio totale anche in interventi che sembrano banalissimi.

Millanta di essersi allenato per anni in Francia e per dimostrarlo mette in mostra le sue prese alte in stile "Sapone Di Marsiglia" rischiando il linciaggio da parte dei compagni ma riuscendo comunque a terminare la gara imbattuto e soprattutto illeso.

Nel finale di partita potrebbe rimanere anche lui vittima delle inspiegabili scivolate a ripetizione di Capitan Di Viesto ma si salva con attenzione e porta a casa finalmente uno 0 alla voce "goal subiti" (e un altro 0 alla voce "palloni bloccati").

 

Lorenzo Basanic, voto 6 - STORDITO

E' reduce dalla serata "raglia che ti passa" e si vede.

Evidenzia una condizione rivedibile almeno fino a quando l'esterno avversario decide di colpirlo con una sassata in pieno volto; lì Lorenzo appare defibrillato e dà segnali di vita ma solo per 5 minuti scarsi.

Riesce a non tenere la posizione anche da guardalinee tanto che l'arbitro, a inizio secondo tempo, è costretto a fargli notare che si dovrebbe piazzare sulla corsia opposta.

 

Gabriel Lyons, voto 7.5 - POPEYE

Per fortuna Spennati sa bene che al centralone argentino il Fernet fa l'effetto che fanno gli spinaci a Braccio di Ferro ed è tempestivo nel correggergli con la mano di richiamo il caffè prima di arrivare al campo.

I risultati sono quelli sperati tanto che Gabriel scende sul rettangolo verde carico come Bobo Vieri prima della serata all'Hollywood e gioca un gran match.

Sempre in anticipo sugli sciagurati attaccanti avversari, dominante nei contrasti fisici e imponente sulle palle alte.

 

Marcello Di Viesto, voto 6.5 - ESIBIZIONISTA

Sta cercando di ritrovare la continuità di rendimento attraverso una condizione fisica in crescendo ma l'ultima volta che si è visto in allenamento Fusco faceva ancora parte dei Cugini di Campagna e utilizzava le zeppe coi tacchetti.

Ordinato e preciso negli interventi, alla fine del secondo tempo si esibisce in continue scivolate sperando che Spennati lo riprenda e mandi il video a Brumotti per Paperissima Sprint. 

Ha il merito di randellare per tutto il primo tempo il 3 avversario a cui tutti, almeno una volta nella vita, hanno sognato di tirare un calcio volante a girare.

 

Davide De Rinaldis, voto 6.5 - MOTIVATORE

Se potesse tirerebbe schiaffi sul muso a tutti quelli che in campo non ci mettono abbastanza attributi e prenderebbe a cinghiate sui denti anche se stesso sostenendo di poter dare di più ma per fortuna conserva ancora brevi istanti di lucidità mentale che lo fanno desistere.

Nel primo tempo si accende in un paio di occasioni sgroppando sulla sinistra e mettendo in mezzo un pallone interessante ma Bertello sotto porta si vede meno di Muntari all'ombra.

Decide, saggiamente, di insultare Sardelli nel secondo tempo e i risultati sono eccezionali.

 

Luca Di Giacomo, voto 6.5 - FORREST GUMP

Corre a perdifiato sulla corsia di destra tanto da far sembrare le sue Kipsta da calcetto nere quasi delle scarpe vere.

Soffre non poco la sonnolenza di Basanic e lo aiuta nella prima frazione di gioco a coprire gli spazi cercando allo stesso tempo di proporsi in avanti dando supporto alla manovra Orange ma Gattari e Fabbris lo cercano poco e lo trovano ancora meno.

Nel secondo tempo pur non avendo segnato scala in difesa, allaccia il codino nella sua retroguardia e limita il raggio d'azione per offrire più copertura alla sua squadra.

 

Fabio Fabbris, voto 7 - PROVOLONE

Solita gara maschia per il "Daniele Buzzegoli del torinese".

Corre tanto e regge la mediana arancio alternando spada, fioretto e kalashnikov fino a quando, all'ennesimo fallo subito, capisce che l'arbitro ha un debole per lui.

Dal 30° del primo tempo in poi ad ogni contrasto dal quale non esce vincitore applica sempre la stessa tattica: si ferma, guarda il direttore di gara con gli occhi da cucciolone e lo fa sciogliere come un gelato all'equatore tanto da fischiargli sempre tutto a favore.

Contribuisce alla vittoria col suo solito temperamento rusticano e al triplice fischio prima esulta coi suoi compagni poi va a spiegare all'arbitro che sarebbe meglio rimanere solo buoni amici.

 

Roberto Gattari, voto 6.5 - MARCHIATO

A metà della prima frazione di gioco il centrocampista avversario, folgorato dall'ispirazione divina, gli tatua la Monnalisa sul polpaccio coi tacchetti e lui anziché ringraziare corre a piangere verso la panchina reclamando l'uso del ghiaccio spray.

Buona partita per il n°14 che funge da ago della bilancia tra difesa e attacco, il mister alla fine del match gli fa i complimenti sostenendo di aver finalmente rivisto il "Roby dell'anno scorso" ma la dose massiccia di funghetti allucinogeni consumati in panca per 70 minuti dallo stesso allenatore rendono nulla la gratificazione e lo stesso Fillia appena finito l'effetto degli stupefacenti chiede al giudice di ritrattare il complimento per evidente mancanza di lucidità.

 

Roberto Lagrasta, voto 7 - GIUCAS CASELLA

Se lo guardi giocare per più di 15 minuti di fila ti fa un effetto ipnotico: il suo incedere ciondolante spazientisce gli avversari che o lo buttano giù o vanno a prendersi il caffè al bar in attesa che il prestigiatore col numero 6 tiri fuori dal cilindro l'ennesima finta di corpo.

Palla al piede riesce sempre a creare qualcosa di buono come il tiro a palombella alto di un soffio e il fendente dal quale nasce la rete di Sardelli.

Lo smodato uso di Red Bull abbinato a Marlboro Light prima delle gare gli sta facendo diventare bianche anche le pupille.

 

Fabrizio Peluso, voto 6 - CECCHINO

Ritorno in campo dopo un turno di stop per il fantasista orange che si mette a orchestrare dietro il suo socio Bertello.

Una prestazione troppo anonima la sua: viene cercato poco dai compagni e si fa vedere solo per le sponde; passa i primi 25 minuti a proporsi e a dettare il passaggio tra le linee ma i suoi amici lo vedono poco e lui tra un'azione e l'altra trova anche il tempo di superare il 178° livello di Call of Duty utilizzando come diversivo la pelata di un paio di centrocampisti avversari.

 

Glauco Bertello, voto 6 - CASPER

Quando gioca lui la squadra perde ma lui segna sempre, quando gioca e sbaglia i rigori la sua squadra pareggia e quando lui non è in campo la squadra vince.

Il calcio non è un'equazione, questo lo sapevamo, e il bomber numero 9 viene inghiottito dalla non matematicità del gioco del pallone.

Oppure, più semplicemente, non sta attraversando un periodo di brillantezza eccezionale.

Certo, lo scandalo di settimana scorsa con lui e Peluso sorpresi e fotografati dai maggiori giornali scandalistici in un Motel francese con 4 sloVACCHE e 5 nigeriani arrapati con la conseguente multa e non convocazione da parte della società non ha inciso positivamente sul suo rendimento.

Si aggira per il campo con fare da spettro e anche su una delle poche opportunità a disposizione non riesce a saltare l'estremo difensore avversario.

 

John Cristopher Sardelli, voto 7 - DEFLORATO

Molti compagni di squadra avrebbero preferito perdere con 3 goal di scarto segnati tutti all'ultimo minuto piuttosto che vincere con un "suo" goal addirittura determinante ai fini del risultato.

Entra nella seconda frazione di gioco e dopo un paio di dribbling non riusciti comincia a lamentarsi più di Walter Mazzarri nelle interviste del post partita.

La sua prima volta, in questa stagione, arriva grazie ad un lancio illuminante di Lagrasta che spiove proprio dalle sue parti: lui ha, per onor del vero, il merito di crederci sempre e spizzando per un paio di volte la palla riesce a mettere in condizione il difensore avversario di autoinsaccare.

Le patetiche sceneggiate nel tunnel degli spogliatoi per convincere l'arbitro ad assegnargli la rete sono commoventi e il direttore di gara (sotto la decisiva pressione di Fabbris, capisciammè) decide di convalidargli il primo dei 35 goal promessi in stagione.

 

Pietro Dello Spedale Matraxhia, voto 6 - MARINAIO

Si presenta durante il riscaldamento con una discutibilissima combo pantaloncino lungo - kway total black stile pantegana ma si giustifica agli occhi del mister sostenendo di aver scelto quell'abbigliamento per poter fare ciò che sicuramente gli riesce meglio: il guardalinee.

Mister Fillia piuttosto che vederselo lì in panchina decide di buttarlo nella mischia nel secondo tempo al posto di Peluso e lui ripaga la fiducia sparacchiando alto da fuori area e inzuccando a lato da ottima posizione e senza un accenno di marcatura da parte dei difensori avversari nel raggio di 3 km.

Dà il suo contributo nella resistenza al forcing finale distraendo gli avversari promettendogli voti alti in pagella anche se non avessero fatto goal.

 

Luca De Rinaldis, voto 7 - SANTO SUBITO

Se oltre all'orribile calzamaglia avesse coperto la parte superiore del corpo con qualcosa di altrettanto disdicevole sarebbe entrato in campo prima (vedi Dello Spedale Matraxhia) del 72°ma quando se ne rende conto è già troppo tardi.

Il mister lo fa entrare a 2 minuti dalla fine giusto per sporcarsi la maglietta di sudore: lui non recrimina, bestemmia a mezza bocca ma decide di rimanere calmo e non protestare.

Per sopportare anche le goliardate di Sardelli e il "Bravi tutti, anche chi è entrato dalla panchina, anche chi è entrato per poco e chi non è proprio sceso in campo, siamo una squadra!" del mister ci vuole però la pazienza dei grandi e lui dimostra di averla, tira un bel sospiro lungo e al sapore di urina e si va a fare la doccia.

 

Mister Fabrizio Fillia, voto 7.5 - DUTTILE

Ha capito che i suoi ragazzi sono in un buon momento di condizione e convinzione e quindi continua a percorrere la strada della difesa a 4 srotolando il rombo di centrocampo fino a farlo diventare una linea unica a 4 più un trequartista dietro all'unica punta.

Rischia contemporaneamente sia lo shock anafilattico che l'attacco cardiaco quando al 25° si trova alle prese con un'ape assassina che lo fa saltare in aria dalla paura ed è lì che partorisce un'idea malsana: quella di inserire Sardelli e spostare Di Giacomo sulla linea dei difensori nonostante non avesse ancora segnato.

Nel secondo tempo sostituisce uno spento Peluso col fastidioso Matraxhia obbligandolo di fatto a spogliarsi della tenuta da pantegana e dando un po' di freschezza in avanti.

A fine partita festeggia con la squadra ma quando torna nel parcheggio trova le gomme della Punto tagliate non riuscendo purtroppo a riconoscere l'uomo pelato in fuga.

 

Michele Fusco, voto 4 - TOTO' SCHILLACI

Arriva al campo distratto e leggermente innervosito dalle voci dei suoi agenti di mercato con cui ha da ridire fino a poco prima dell'inizio del match.

L'astuto mister Fillia capisce di non voler giocare un'altra gara in 10 e lo relega in panca al suo fianco per tutta la gara ma lui non si dà per vinto e gli vende un cappotto di finto cashmere e un treno di gomme invernali per la Punto sostenendo che presto gli sarebbero potute servire.

A fine partita i compagni lo vedono scuro in volto allontanarsi dal campo sportivo in direzione parcheggio.

 

Paolo Spennati, voto 6 - ALCHIMISTA

Vince a mani basse il premio come miglior attore non protagonista sbaragliando per distacco la concorrenza di Fusco e Luca De Rinaldis.

Il fatto di vedersi alternato tra i pali a un grande portiere come Pietro Del Vecchio lo sta trascinando nel vortice della tossicodipendenza e il cordino con cui lo vediamo legarsi i capelli è in realtà il suo laccio emostatico.

Lo si deve a lui se Lyons entra in campo deciso come non mai, conosce i suoi polli e sa che insieme a guanti e scarpini nel suo borsone non deve mai mancare il "mignon" di Fernet.

 

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Orange11 - Giorno&Notte 2-1

 

Pietro Del Vecchio, voto 6

Pronti via si fa sorprendere sul suo palo da una punizione non irresistibile poi spegne il sigaro e decide di rientrare dalle ferie annullando due tiri velenosi nel secondo tempo col suo solito stile ispirato all'idolo di sempre Marco Ballotta.
Ogni conclusione verso la sua porta è una scommessa come il gratta e vinci.

TURISTA PER SEMPRE

 

Daniele Gattari, voto 6

Entra in campo carico a bestia dopo una nottata passata a guardare tutti i dvd delle migliori sgroppate di Gabriele Perico ma gli bastano 15 minuti di partita e una prestazione guardinga sulla sua fascia per soffiarsi il naso troppo forte tanto da stirarsi il flessore destro e costringerlo a lasciare il campo per infortunio.

DeliPATO

 

Lorenzo Basanic, voto 6

Il mister lo chiama in fretta e furia per sostituire Daniele Gattari e gli chiede di fare il "compitino" sulla corsia destra, lui molla la bandierina e la conversazione su Whatsapp con una lurida slovacca e si precipita nel rettangolo verde come se sapesse davvero cosa fare.

IGNORANTE

 

Gabriel Lyons, voto 7

Qualche minuto di corsa appena accennata ed già piú sudato di Zidane dopo 2 tempi regolamentari e uno supplementare di finale di Coppa del Mondo; gli avversari lo capiscono e gli girano saggiamente al largo.
Di testa sono tutte sue e in marcatura riesce a rimanere incollato agli attaccanti senza nemmeno usare le mani.

CARTA MOSCHICIDA

 

Michele Fusco, voto 7

All'inizio le punte avversarie lo battezzano come il punto debole della difesa degli Orange ma lui li fa impazzire tutti chiedendogli in continuazione i 4€ della partita e i 10€ dell'allenamento.
Quasi autoritario nel secondo tempo quando mette in mostra un paio di anticipi in bello stile e la collezione dei CD di Celentano da vendere al numero 9 avversario a metà prezzo.

IMPAGABILE

 

Davide De Rinaldis, voto 6,5

Non mollerebbe niente nemmeno se stesse giocando una partita tra figli dei fiori e nazionale pizzaioli, figuriamoci se molla qualcosa ne "El Clasico" contro Giorno&Notte.

Prende in consegna l'esterno avversario e non gli permette nemmeno di andare a riposarsi durante l'intervallo tra primo e secondo tempo; sa quando è il momento di far scattare l'ignoranza e non risparmia chiunque passi dalle sue parti.

Conclude il match con le ginocchia insanguinate manco fosse un reduce della Guerra del Golfo ma in pochi sanno che quel sangue non era il suo ma apparteneva al n°30 in maglia verde.

DRACULA

 

Fabio Fabbris, voto 7,5

L'unico giocatore che prima della partita ha bisogno di essere "scaricato" dato che inizia tutte le gare contrastando in scivolata anche l'arbitro ed entrando in tackle dal 1° al 70° come se non ci fosse un domani.

E' l'anima della squadra che spinge tutti a crederci sempre e non mollare mai, oltre che alla sostanza (stupefacente, per caricare a pallettoni Lagrasta) mette in mostra anche tanta qualità in mezzo al campo che consente agli Orange di non concedere troppi metri agli avversari.

Se potesse fucilare i suoi compagni ogni volta che sbagliano un passaggio verso di lui o che non fanno il movimento che lui vorrebbe che facessero si giocherebbe sempre in 3 contro 11 ma per fortuna mister Fillia gli nasconde la lupara nel borsone dei palloni fino alla fine della gara.

Sta ancora cercando il n°5 del Versalice Alfieri che nel frattempo ha cambiato sesso, nazionalità e codice fiscale.

TERMINATOR

 

Roberto Gattari, voto 7

Inizia molto sottotono con uno strano incedere molle e inconsistente poi si riprende e con lo scorrere dei minuti acquista sia fiducia che FIFA 15 da Fusco durante un Time Out chiamato da Mister Fillia.

Diventa padrone del centrocampo e comincia a spadroneggiare lanciandosi in duelli rusticani contro i mediani avversari in maglia verde poi spegne la Play e si ritrova in mezzo all'area di rigore con una palla vagante solo da spingere in rete.

Il goal decisivo gli vale un 7 in pagella ma da lui ci si aspetta molta più "garra".

LO STINCO DE DIOS

 

Roberto Lagrasta, voto 6,5
Cerca di mettere ordine in mezzo al campo con la sua qualità ma quando c'è da metterci un po' di cattiveria si nasconde come Luciano Gaucci dalla Finanza.

Trotterella nella sua trequarti in cerca del passaggio smarcante per il compagno ma nonostante si tiri su le maniche il kway dimagrante che indossa sotto la maglietta gli appanna anche la visione di gioco.
Nel secondo tempo qualche buono spunto, due punizioni andate a meta e una che propizia il goal del vantaggio arancio.

7 CHILI IN 35 MINUTI

 

Antonio Zarcone, voto 5,5

Il mister gli chiede di fare il trequartista alla Totti e lui lo prende alla lettera: prima insacca il pari dopo un bell'inserimento e nel secondo tempo si fa ammonire per la seconda volta dopo aver sputato al difensore in maglia verde senza un apparente motivo.

Esce dal campo rammaricato soprattutto quando sia accorge che ad aspettarlo non c'è la Blasi ma bensí "Elena del Certezza".

PUPONE

 

John Christopher Sardelli, voto 7
Decide di affrontare la gara senza smadonnare ogni due per tre contro il direttore di gara e ci riesce per almeno un tempo e mezzo.
Le sue giocate mettono in condizione la squadra di creare superiorità numerica in mezzo al campo e di rendersi pericolosa dalle parti del portiere senza però mai incidere concretamente.

Ha il merito di sfornare l'assist dell'1-1 per Zarcone e di essere meno fumoso e più grintoso del solito.

ALTA TENSIONE

 

Luca Di Giacomo, voto 6,5

Ormai ha capito che se butta la palla in fondo al sacco il mister lo sposta in difesa quindi cerca di evitare in tutti i modi il tiro in porta gigioneggiando in avanti per una buona mezz'ora.

A fine della prima frazione di gioco "El Trenza del pinerolese" decide che è ora di finire la partita a Candy Crush Saga e di mettere un po' di agonismo in campo: corre a perdifiato aumentando la pressione sulla retroguardia avversaria senza mollare un centimetro.

BANZAI

 

Pietro Dello Spedale Matraxhia, voto 6

Mister Fillia lo butta nella mischia chiedendogli di interpretare il ruolo di "falso nueve" ma lui riesce a fare ancora meglio e interpreta il "falso giocatore di pallone".

I compagni di squadra lo cercano con palle lunghe e rimesse laterali sui denti, lui perde i sensi ogni volta che riceve palla e riesce a farsi fischiare addirittura una punizione a favore.

Grandi meriti sul primo goal arrivato grazie al fatto che in quel momento era andato a recuperare un pallone perso in strada ma anche sulla rete allo scadere quando si butta a peso morto su una palla vagante in area propiziando il goal del vantaggio di Gattari.

Quando entra in campo tutti si toccano.

IETTATORE

 

Mister Fabrizio Fillia, voto 7

Nelle situazionI di emergenza tira fuori il meglio di se e schiera una formazione tanto obbligata quanto bizzarra con la coppia d'attacco formata da Sardelli e Di Giacomo che riscatta la mancata coppia Frick e Toni (Fricchettoni) in Serie A.

Dopo pochi minuti tira giù Sant'Antonio da Padova quando capisce, dopo la prima ammonizione, che Zarcone è più attaccabrighe di Balotelli quando non gli passano due volte di fila il pallone.

Rimprovera i suoi ragazzi, carica la truppa dopo l'espulsione e vara le giuste contromosse per non soccombere dinnanzi alla marea verde incitando alla violenza sportiva i 10 rimasti in campo.

Al goal di Gattari perde i sensi e Di Viesto (stoico, venuto solo per litigare con l'arbitro nonostante l'influenza)  ne approfitta per sottrargli l'I-Phone e scappare a gambe levate.

VEGGENTE

 

 

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